Il parco minerario Floristella e Grottacalda si trova in un’area tra Enna, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe e Aidone e comprende le due omonime miniere di zolfo dismesse, anche questo un vero e proprio museo e cielo aperto da percorrere e vivere, lontano dai clamori del turismo.
Nei pressi del lago di Pergusa c’è anche questo meraviglioso posto che mostra chiaro il passare del tempo con i vari sedimenti delle epoche che si sono succedute e dei relativi sistemi e tecniche d’estrazione e di fusione dello zolfo.
Queste miniere, con le altre più piccole della provincia di Enna, sono state una fonte inestimabile di ricchezza nel 1700 fino alla prima metà dell’800. L’attività estrattiva richiedeva molto lavoro e molti operai venivano sfruttati, anche bambini di 6 anni. È qui che nasce la novella di Luigi Pirandello, Ciaula scopre la luna. Dopo un lungo periodo di abbandono nel 1991 viene istituito il Parco Minerario Floristella e Grottacalda. Oggi questo parco, un tempo creatore di ricchezza, è meta per tutti coloro che amano la cultura e la natura. Questo parco si estende per circa 400 ettari ed è uno dei più importanti insediamenti di archeologia industriale esistenti in Italia.
La miniera di Grottacalda si presenta come una città fantasma, con tanti ruderi e piccoli caseggiati che ospitavano minatori e operai.
Dell’antica miniera si possono vedere le bocche dei pozzi di aereazione, i piani inclinati e ciminiere. La Miniera di Floristella conserva un paesaggio tipico dell’epoca, composto da gallerie e pozzi, ma anche dell’antica attrezzatura che evoca il ricordo del passato.