Dopo lo studio presentato alla BIT 2014 di Milano da parte della Sociometrica, che ha analizzato la semantica di 280mila post in inglese di turisti stranieri che hanno visitato l’Italia, la situazione del turismo è estremamente chiara e le impressioni del settore vengono confermate, sia in positivo che in negativo.
L’Italia vista attraverso i post sui social network dei turisti stranieri è esattamente quello che è, e ci troviamo di fronte all’ennesima conferma della direzione in cui questo paese deve andare e degli interventi da effettuare. Questo studio ha analizzato infatti i post dei turisti stranieri che hanno effettuato un viaggio in Italia soffermandosi sul “sentiment” che essi trasmettono. In particolare tengo a sottolineare come si confermi la necessità del concetto di “autenticità delle destinazioni” legate al volere un’esperienza di turismo vera e libera dagli stereotipi che spesso un luogo offre. Dallo studio emerge infatti che si ricercano esperienze semplici che permettano di godere a pieno di una destinazione senza l’influenza della standardizzazione e delle conseguenze derivanti dal turismo di massa.
Il secco no al traffico nei centri storici e la cura della destinazione sotto i differenti punti di vista sono gli elementi che gli stranieri vogliono e apprezzano. La qualità della ristorazione, delle nostre pasticcerie e la bellezza delle piazze tra i primi posti. E’ chiaro dunque che l’originalità, la cultura dell’accoglienza, la ristorazione e la fruibilità dei luoghi colpiscono il turista straniero alla ricerca del concetto di “italianità”. E’ necessario quindi spingere in questa direzione, verso un’accoglienza, e l’autenticità tutta italiana che rafforzi tutto questo.
Conferme anche in merito a musei e infrastrutture. L’Italia è indietro e gli stranieri ce lo dicono, anche perché spesso il confronto con le altre realtà europee è sconcertante. Le infrastrutture fanno soffrire l’ospite straniero e l’incapacità di servire prima il cittadino e poi il turista viene evidenziata in tutte le criticità che il nostro sistema dei trasporti possiede: pochi parcheggi, ritardi, stazioni ferroviarie fatiscenti. Sembra che manchi la capacità di comunicare come raggiungere i luoghi.
I nostri musei invece evidenziano tutte le loro difficoltà in merito ad un processo di digitalizzazione che tarda ad arrivare. Le file per acquistare i biglietti di ingresso, i lunghi tempi di attesa, sono criticità che la digitalizzazione delle procedure potrebbe facilmente contribuire a superare. Molto spesso infatti collezioni eccezionali presenti nei nostri grandi musei vengono sminuite da esperienze collaterali negative legate a queste piccole difficoltà.
Dallo studio è evidente che bisogna investire nella digitalizzazione del settore sotto tutti i punti di vista, emerge la necessità di w-fi, di sistemi di prenotazione online di tutti i servizi. In sintesi della fruizione delle città e dei luoghi attraverso i nuovi strumenti digitali e dell’adeguamento legislativo e non di tutte le strutture rispetto a questo mondo.
I turisti stranieri, emerge dallo studio, vogliono cose semplici che in Europa e nel mondo esistono, ma che in Italia ancora non diamo per scontate, compresa la forza della reputazione online di un destinazione che se non curata e non orientata influenza negativamente la percezione dell’immagine di un paese. Sopratutto all’estero.
Un turista infatti investe due cose nel suo viaggio: tempo libero e denaro. Vuole dunque che siano sfruttati al meglio. Basta infatti un solo errore in tutta la combinazione dei servizi che gli vengono offerti, per generare una percezione negativa di tutta la località, che comunicherà a tutte le sue cerchie attraverso tutti i mezzi che esso possiede.
Vale però anche il contrario, ovvero che se l’esperienza è autentica tutto sarà amplificato allo stesso modo. Dunque lo studio è un’ottimo punto di analisi da cui iniziare a riflettere. Lo studio è disponibile su www.sociometrica.it
Ernesto Donatiello
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