“Il sale deve avere qualcosa di sacro infatti si trova sul mare e sulle lacrime”
Khalil Gibran
La Riserva dello Stagnone è, oggi come nei secoli passati, il luogo perfetto per rimirare il miracolo dell’acqua che ”transustanzia”. Lo spettacolo del bianco accecante delle saline che risplendono come magici prismi nelle torride giornate estive e quello, a tratti irreale, delle vasche salanti dove avviene la cristallizzazione quando in inverno i colori virano tutti dal bianco al piombo, trasforma qualsiasi spettatore in un poeta e ogni fotografo in un artista.
Un luogo di bellezza inusuale e di mistica contemplazione.
Dove i mulini a vento scandiscono con ritmo compassato il percorso di trasformazione dell’acqua in sale con la stessa rituale lentezza con cui segnano il passare del tempo.
In mezzo, sospesa sulle placide acque della laguna, la splendida Mozia la quale :
“Era situata su un isola che dista sei stadi dalla Sicilia ed era abbellita in sommo grado con numerose belle case, e magnifica vegetazione, grazie alla prosperità degli abitanti” (Diodoro Siculo)
e che diviene raggiungibile quando la marea cala, e dalle acque emerge come per magia l’antichissimo asse viario altrimenti sommerso.
Lo Stagnone e le sue placide acque che ci ricordano che ogni tanto è necessario rallentare per aggiustarsi al ritmo della natura e dell’anima, e assecondarne tempi, forme e necessità.
Così come per Y-ourself, da sempre ”sintonizzata” sulle frequenze di chi viaggia con il cuore e lo spirito prima ancora che con il corpo.
Un viaggio che vale sempre la pena di intraprendere.
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