Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha inaugurato a Lampedusa il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo. Il nuovo sito culturale, che resterà aperto fino al 3 ottobre, nasce da un progetto di First Social Life con il Comune di Lampedusa e Linosa e il Comitato 3 ottobre, a cura di Giacinto Palladino e Alessandro de Lisi con Valerio Cataldi realizzato in collaborazione con il Mibact, la Regione Siciliana, la Soprintendenza di Agrigento, il Ministero della Cultura della Tunisia, l’Istituto Nazionale del Patrimonio della Tunisia e con l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi.
Primo social partner è la Fondazione Falcone, il museo è nato solo grazie al sostegno di privati: Coop Alleanza 3.0, Cariparma/Credit Agricole, Open Group, Seacoop, Consorzio L’Arcolaio, Camelot, Società Dolce, Cooperativa Sociale Cadiai, Bassmart del Gruppo Bassilichi.
Partner sono anche la Rai con l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti italiani, che ha aderito al museo e al progetto complessivo, così come l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Radio Città del Capo/Radio Popolare Network.
Tutto il progetto è reso possibile grazie all’importante sostegno del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e dell’Aeronautica Militare, con il Comando Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri.
Alle Gallerie degli Uffizi, che contribuisce con il prestito dell’Amorino dormiente del Caravaggio, è stato chiesto di essere l’istituzione capofila di questo primo museo italiano dedicato a chi migra da una sponda all’altra, non importa quale sia la partenza o dove sia l’arrivo. Il primo corpus comprende opere dal Museo del Bardo di Tunisi, dal Mucem di Marsiglia, dal Museo Storico Navale della Marina Militare e dal Museo Correr di Venezia, dal Museo Pelagalli “Mille voci mille suoni” (Bologna), dalla Biblioteca Panizzi (Reggio Emilia), dal Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina (TP), dal MUDIA di Agrigento, dai musei Abatellis e Salinas, e dalla Fondazione Sicilia – Villa Zito (Palermo).
In mostra anche una speciale sezione “della memoria” con reperti originali del naufragio sull’Isola dei Conigli al largo di Lampedusa del 3 ottobre 2013 in cui morirono 368 persone – poi ripreso da Gianfranco Rosi in “Fuocoammare”, Rai Trade – tra i quali i disegni di un ragazzino, Adal, che narrano le torture del sanguinario regime eritreo contro chi fugge dai campi e viene ripreso; alcuni disegni di una piccola bimba siriana; un frammento bellico della Seconda Guerra Mondiale.
“L’Italia e l’Europa sono debitori di riconoscenza a Lampedusa per le vite salvate, per l’assistenza, per la prima ospitalità date ai migranti – ha detto il capo dello Stato in un suo intervento -. Lampedusa è la porta d’Europa e la base per un ponte tra i continenti. L’isola ha offerto a chi è arrivato, e la sente come seconda patria, il volto migliore dell’Europa”.
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