(Tratto da un articolo di Ignazio Gennusa sulla rivista Scirocco)
“Dopo aver lasciato la strada di fondovalle che da Palermo porta a Sciacca si cominciano a risalire le anguste vallate del Belice Sinistro e ci s’inoltra nell’entroterra siciliano, verso i primi contrafforti dei Monti Sicani.
Attraversando le anguste e serpeggianti vallate ci si imbatte in un grande massiccio roccioso, che si staglia possente quasi a chiudere la valle del fiume. E’ la Rocca d’Entella, altopiano gessoso intriso di storia e di leggende.
Ora montagna luccicante di una miriade di cristalli di gesso nelle assolate giornate siciliane, quieta, assopita in un silenzio irreale, ma per millenni centro di eventi decisivi per la storia della Sicilia, crogiolo di popoli, di culture millenarie che la hanno attraversata, conquistata, distrutta e riedificata: gli elimi, i greci, i fenici, i romani, gli arabi, i bizantini.
Sulle tre creste più alte che bordano l’altopiano vi sono altrettante fortificazioni medievali, risalenti all’ultima fase di vita della città, quella della dominazione araba. Storicamente Entella è ritenuta l’ultima roccaforte dei musulmani che resistettero a Federico II di Svevia”
Ed è qui che si staglia il “Pizzo della Regina”. Ma di regine ad Entella la storia non ha lasciato traccia
Vi sono però testimonianze in alcune cronache arabe del 1200, che narrano di una principessa.
La figlia del califfo Ibn Abbàd , ucciso da re Federico e che preferì darsi la morte pur di non arrendersi all’imperatore.
Federico II combattè strenuamente le ultime frange di resistenza musulmana in Sicilia, ed impegnò strenuamente l’esercito normanno, consolidando i suoi baluardi nella Sicilia occidentale mantenendo le loro roccaforti di Jato, Entella e altre fortezze. Il capo indiscusso della ribellione araba fu un certo Muḥammad ibn ʿAbbād che si proclamò “Principe dei credenti”.
Secondo la testimonianza storica Muhammad sarebbe stato sconfitto nella roccaforte islamica di Iato nel 1223, catturato e impiccato a Palermo. Secondo la storia leggendaria dello scrittore arabo Al-Himarŷ, l’emiro si sarebbe sì arreso, ma con la promessa di avere salva la vita ed i beni a patto di allontanarsi per sempre dall’isola verso la Tunisia. Solo che durante la traversata, il “Principe” sarebbe stato tradito, pugnalato e gettato in mare. Quale che sia la verità, la morte di Muhammad scatenò il desiderio di vendetta della figlia.
Ed è a questo punto che storia e leggenda si intrecciano.
“Narra la leggenda che la giovane principessa fosse tanto vendicativa, quanto coraggiosa e (ça va sans dire) bellissima. Una fanciulla di cui non ci è stato tramandato neppure il nome ma che ebbe il coraggio di mettersi alla testa degli ultimi ribelli ed arroccarsi nella fortezza di Entella.
La rocca venne fortificata e i guerrieri addestrati fino a che, due anni dopo, la principessa inviò una missiva al sovrano normanno dimostrando di essere pronta alla resa perché ormai stanca di queste guerriglie.
Secondo l’accordo, ella avrebbe accolto di nascosto 300 guerrieri normanni che, di notte, avrebbero conquistato la roccaforte.
Federico, stanco di impegnare le truppe in questo assedio infinito, accettò e inviò 300 tra i suoi migliori cavalieri che una volta entrati ebbero l’amara sorpresa di essere assaliti e uccisi dagli arabi. Le loro teste penzolarono dai torrioni del castello e questo fu lo spettacolo che Federico trovò quando si accinse a prendere la roccaforte.
L’imperatore cercò di rivalersi a sua volta con l’astuzia e la falsa proposta di perdono, ma la donna non cedette alle lusinghe rimanendo nella sua posizione. E solo dopo un lungo e spossante assedio la rocca di Entella fu conquistata e abbattuta, ma della donna fu trovato solo il cadavere perché ella aveva preferito darsi la morte.”
La rocca di Entella è un luogo prezioso ed affascinante. Uno di quei rarissimi luoghi che conservano intatto il fascino di secoli di storia che si sono sovrapposti senza troppo disturbarsi. I suoi vicoli strettissimi, le case di tufo accatastate una sull’altra, la pianta urbana che ricalca quella di un suk arabo.
In cui diventa piacevole concedersi il lusso di smarrirsi, e ascoltare, cantata dal vento, l’antica leggenda della coraggiosa e misteriosa principessa.
0
Lascia un commento